lunedì 11 gennaio 2010

Il pullman che ammutolì l'omertà mafiosa



L’8 gennaio a Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, c’è stata la commemorazione per il 17° anniversario dalla morte di Beppe Alfano, insegnante con la passione per il giornalismo ucciso per mano della mafia.
Nessuno ne ha parlato: né i giornali di sinistra, né i giornali di destra, né il giornale nato qualche mese fa e che tutti vantavano e sventolavano come un traguardo per la libertà di informazione. Sembra quasi che anche per la cosiddetta informazione libera le vittime di mafia non facciano notizia. Persone che in nome della verità, della giustizia e dell’informazione hanno dato la propria vita non interessano ai giornalisti. Nessuno li ricorda. Si preferisce parlare sempre e solo di Berlusconi. come se tutti i mali del nostro paese nascessero e si esaurissero ad Arcore.

A Barcellona Pozzo di Gotto è radicata una forte organizzazione di stampo massonico-mafioso, ma la gente si è sempre ostinata a fingere di ignorarlo, non solo evitando di partecipare alla commemorazione annuale organizzata dalla figlia di Beppe Alfano, Sonia, ma cercando anche di denigrare un uomo morto anche per loro, per amore del proprio paese, per amore della verità e della giustizia.
Guai a dire che a Barcellona Pozzo di Gotto c’è la mafia! Ogni anno, puntuali come un orologio svizzero, secondo uno schema collaudato e funzionale - in uso nel sistema mafioso come nel sistema paese - si presentavano finti contestatori ad urlare che Beppe Alfano fu stato ucciso per un delitto passionale, nonostante la verità processuale sia un'altra.

In occasione della commemorazione, noi liberi cittadini provenienti da tutta l'Italia, decisi a combattere la mafia, abbiamo così organizzato un autobus. Venivamo da L’aquila, da Pescara, da Vasto, da Bologna, da Lamezia Terme, da Perugia, da Eboli, da Roma... ci siamo incontrati tutti a Roma, e poi sulla strada abbiamo raccolto altri cittadini, tutti ugualmente arrabbiati e consapevoli che non avrebbero trovato un'atmosfera idilliaca, ma convinti della necessità di scendere in campo!

Barcellona Pozzo di Gotto è un paese dove la mafia la guardi dritta negli occhi. Se ne sente il puzzo, riesci quasi a toccarla. Dietro le finestre si intravedono gli abitanti immobili, che non hanno nessuna intenzione di scendere per commemorare un uomo cui la vita è stata tolta anche per loro. I più curiosi scendono in strada, con aria indifferente, appoggiati ai muri o alle macchine parcheggiate. Osservano questi strani individui che hanno fatto chilometri per venire a dimostrare che bastano un po’ di buona volontà e determinazione.

Quest'anno, per la prima volta, non c'è stata nessuna contestazione, solo una commemorazione degna, piena di applausi, di occhi lucidi, di sorrisi densi di solidarietà. Per noi è stata come una vittoria. Si, abbiamo vinto una piccola battaglia: l’8 gennaio 2010 un pullman di gente onesta ha capito che la mafia si può perlomeno mettere a tacere. Adesso non ci fermeranno più.

Cari barcellonesi, vi aspettavamo. Eravamo li per liberarvi dalle vostre paure, per incoraggiarvi, per iniziare insieme a voi un cammino difficile ma pieno di speranza. C'eravamo e ci saremo anche l’anno prossimo. Saremo il doppio, saremo sempre di più, fino a quando tutti i barcellonesi onesti non scenderanno in strada insieme a noi!

1, 2 , 3, 4, 5, 10, 100 passi!

Scritto da Helene Benedetti

2 commenti:

  1. Volevo ringraziare tutte quelle persone che sono scese a Barcellona p.g. per onorare Beppe Alfano e per dare quel segnale positivo contro la mafia. Ho provato molta amarezza nel constatare la poca partecipazione da parte della gente onesta, pur invitata da Sonia Alfano, attraverso l'affissione di manifesti, facebook... evidentemente diventa tutto terribilmente difficile. La Gazzetta del sud non ne ha parlato, il TG3 Sicilia non ne ha parlato, il Fatto non ne ha parlato ecc...secondo Helene la mafia dov'è? In Parlamento ci sono quei politici siciliani che fanno le leggi insieme alla lega, dettano le fila in tutte le città italiane, compreso Barcellona p.g. Il problema è enorme ed è attraverso le urne che possiamo fare quacosa. Quel giorno io ero presente, ho sfilato insieme a voi con orgoglio senza paura. Ti faccio presente che in questa cittadina ci lavoro da molti anni a contatto con la gente e ciò messo la faccia. Avrei voluto che lo facessero in tanti, ma così non è stato. Speriamo di essere di più il prossimo anno...
    Con simpatia,
    Nino Pirri

    RispondiElimina
  2. Prometto che per la prossima commemorazione saremo almeno il doppio caro Nino, i risultati ci hanno dato speranza e la speranza ci ha reso più forti :)

    RispondiElimina